LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXXI n.10
21 Maggio
2015

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REGINALD GREEN GO HOME
BASTA MELASSA SULLA CANNIBALIZZAZIONE DI NICHOLAS
Ferito dai banditi – non curato – ucciso con l'espianto

La melassa spalmata in questi giorni sui quotidiani italiani (Corriere, Avvenire ecc.) da Reginald Green, tornato per l'ennesima volta in Italia per la giornata della donazione (31 maggio), non corrisponde alla verità e alla prima percezione degli italiani sull'accaduto. Si impose da allora (1994) una propaganda utilitaristica istituzionale che fece dei genitori di Nicholas, genitori mancati, degli eroi sulla pelle del figlio, grazie al quale hanno anche creato una fondazione pro-donazioni.

Questo è il comunicato della Lega Antipredazione del 30/09/1995 al primo anniversario. Come si può notare è assolutamente attuale dopo venti anni:

“Reginald e Maggie Green sono tornati in Italia a godersi la vacanza premio a spese degli italiani. Premio per aver donato un figlio in coma.
Forse sono stati circuiti dai medici? Forse i medici hanno minacciato, come regolarmente fanno per ottenere il consenso, che il bambino sarebbe rimasto in carrozzella se curato?
Certo è che l'immediata troppo attiva collaborazione dei Green, i grandi sorrisi, non erano adeguati alla sofferenza di un padre e di una madre, ma piuttosto ad un COMPITO: QUELLO DELLA PROPAGANDA.

Circola voce, e mai è stata chiarita, di un cospicuo risarcimento per la perdita del figlio che potrebbe essere inteso in parte come “do ut des” per il servizio di propaganda che hanno compiuto e continuato a compiere a favore della donazione, delle lobby trapiantistiche e dei piani governativi.
Inoltre viaggi aerei annuali pagati per tutta la famiglia, vacanze da principi, omaggi delle autorità dello Stato e delle lobby, ecc.
IN SOSTANZA PER I GREEN L'ESPIANTO DEL FIGLIO E' UN BUSINESS.

I Green hanno ricevuto in California il nostro Comunicato Stampa del 03.10.1994 che affermava:

                        NICHOLAS NON E' STATO CURATO
                        NON HA AVUTO UNA DIAGNOSI
                        NON HA AVUTO UN TRATTAMENTO ADEGUATO
                        NEANCHE L'ATTO CHIRURGICO D'EMERGENZA
                        NON GLI E' STATO CONCESSO IL TEMPO PER RIPRENDERSI

perché i medici temevano che gli si fermasse il cuore e di non poterlo usare.

I Green sono stati informati che la HARVARD SCHOOL (Boston) nel documento “Rethinking Brain Death” - Ripensamento sulla morte cerebrale- (Critical Care Medicine '92) afferma che non esistono mezzi strumentali atti a dimostrare la “cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo”, rendendo l'art. 1 della Legge italiana L. 578/93 e il Decreto Ministeriale 582/94 privi di fondamento scientifico.

Ma loro non si sono scomposti, continuano a fare propaganda e a rompere le scatole in Italia. Non sarebbe più equilibrato che facessero propaganda in California dove le donazioni sono meno che in Italia?
La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente (Bergamo) li invita ad andarsene: GREEN GO HOME!”


CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente
Nerina Negrello

 

 

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Fonte:
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